Presentazione Squadre 2023: Groupama – FDJ
La Groupama – FDJ prosegue nel segno della continuità e progettualità. La formazione transalpina ribadisce anche quest’anno la fiducia nei suoi tre capitani cresciuti in casa, con ormai il rampante Gaudu promosso ampiamente al fianco di Démare e Pinot, oltre ovviamente ad un Kung sempre più importante e l’emergente Madouas, aggiungendo al team inoltre una interessantissima ventata di aria fresca con ben otto neoprofessionisti presi dal vivaio, alcuni dei quali appaiono già pronti per poter ottenere risultati di rilievo. Se ci sarà ancora un reparto volate molto forte, nel complesso il team sembra tuttavia dirigersi maggiormente verso le salite e le classiche.
Gli uomini più attesi
David Gaudu appare ormai ai vertici della gerarchia interna. Emancipatosi ormai definitivamente dal suo storico capitano all’ombra del quale è cresciuto con rispetto e voglia di imparare, il classe 1996 ha dimostrato all’ultimo Tour de France di essere pronto per grandi risultati anche nei GT. Ottimo scalatore, che forse deve ancora del tutto capire il suo potenziale, quest’anno andrà a caccia del grande risultato che potrebbe fargli compiere il definito salto di qualità, per farlo passare da corridore in grado di salire sul podio di una Monumento e sfiorarlo in un GT a uno in grado di vincerlo. Confermate Ardenne e Grande Boucle come obiettivi principali, sarà ovviamente il riferimento assoluto del team in entrambe le occasioni, con una selezione costruita attorno a lui.
Dopo alcune stagioni difficili seguite al picco sfiorato nel 2019, Thibaut Pinot torna nel 2023 ad alzare l’asticella. I miglioramenti, tanto fisici quanto mentali, mostrati nel corso del 2022 quando si è tramutato in un cacciatore di tappe, hanno riportato la serenità e il classe 1990 ha scelto il Giro d’Italia per provare nuovamente a dire la sua ad altissimi livelli. Non punterà al successo finale, ma ci arriverà per ottenere il meglio possibile e la Corsa Rosa potrebbe essere una occasione importante per lui, che proverà a regalare spettacolo in salita, facendo splendere la nuova maglia di un team che nel nostro paese ha mostrato di poter ottenere ottimi risultati, che sia in montagna o in volata, in questi ultimi anni.
Capace di conquistare ben otto tappe del Giro negli ultimi quattro anni, Arnaud Démare quest’anno potrebbe anche non correre alcun GT, ma la squadra punta forte su di lui per le classiche in cui lo sprint è una carta di rilievo. Velocista possente, capace di superare piuttosto bene pavé e muri brevi, il piccardo da canto suo ha annunciato che il suo obiettivo stagionale è raggiungere quota cento successi in carriera, allargando così la sua area di interesse anche a corse del calendario nazionale e brevi corse a tappe. Perso il fedelissimo Jacopo Guarnieri dopo sei stagioni di grandi successi, nel suo treno che perde anche Ramon Sinkeldam ora avrà Miles Scotson e Bram Welten come uomini di riferimento.
L’altro talento che sta crescendo in casa è chiaramente Valentin Madouas, corridore eclettico che in questi primi anni di professionismo ha mostrato di poter dire la sua su più fronti tanto che quest’anno è stato capace di chiudere sul podio il Giro delle Fiandre e in decima posizione il Tour de France. Nel 2023 il focus sarà soprattutto sulle Classiche, dal pavé alle Ardenne, ma il 26enne di Brest è anche corridore che sarà utile in supporto alle ambizioni di Gaudu e lo rivedremo quasi certamente anche al Tour per continuare la sua evoluzione.
Per le corse di un giorno ci sarà ovviamente anche Stefan Küng, a sua volta autore di una ottima stagione, confermando la sua evoluzione con il terzo posto alla Parigi – Roubaix e il secondo posto ai Mondiali a crono, ma tutta la sua primavera è stata costantemente ad alto livello, mostrando inoltre prestazioni molto interessanti in salita, come al suo Giro di Svizzera, concluso in quinta posizione. Il 29enne elvetico diventa così a sua volta un elemento fondamentale del gruppo transalpino, pronto a sacrificarsi per i capitani, ma che si è anche conquistato a suon di risultati un ruolo sempre più importante.
Al fianco di questo quintetto di leader affermati ruoteranno i grandi eventi, ma ci saranno comunque anche occasioni per altri corridori che avranno modo di giocarsi le proprie carte in alcune circostanze. Oltre al lavoro per i capitani che in carriera ha mostrato di saper fare molto bene, un corridore come Rudy Molard avrà dunque a sua volta ancora la possibilità di dare seguito a prestazioni importanti come le top 10 ottenute a Lombardia ed Emilia lo scorso autunno, oppure alla Freccia Vallone in primavera. Dopo un buon 2022, anche Quentin Pacher, prezioso gregario in salita per i capitani, avrà la l’occasione di sfruttare qualche giornata di libertà.
Malgrado una stagione non sempre all’altezza delle aspettative, altro elemento importante è Michael Storer, che all’arrivo in squadra lo scorso anno era considerato alla stregua dei capitani. Trovatosi poi più spesso al servizio dei compagni che come riferimento del team, il 25enne australiano ha comunque ottenuto alcuni piazzamenti importanti, come il secondo posto al Tour of the Alps, e ha avuto un ruolo rilevante in alcune circostanze dimostrando comunque che le due vittorie alla Vuelta 2021 sono traguardi che può ancora ottenere.
Tra i giovani in crescita, il lussemburghese Kevin Geniets ha mostrato di poter essere un outsider interessante per le classiche grazie a resistenza in salita e una discreta potenza, che ben si sposano con il suo carattere aggressivo. Cresciuto molto nelle ultime due stagioni, a ormai 26 anni è in una fase importante della sua carriera per comprendere che corridore diventare. Più giovane, classe 1999, è Jake Stewart, velocista coriaceo che avrà sicuramente la possibilità di giocarsi le sue carte, diventando uno dei riferimenti del team nel calendario, ma non solo, con il Nord altro possibile terreno di caccia per dare una ulteriore alternativa al team.
Le giovani promesse
Grazie agli otto neoprofessionisti promossi dal vivaio, la formazione transalpina è chiaramente una delle più giovani e promettenti del panorama internazionale. I due elementi di spicco sono Romain Gregoire e Lenny Martinez, entrambi classe 2003, ma non a caso già selezionati per affrontare la Vuelta a España a fine stagione. Scalatori di grandi prospettive, malgrado fossero appena 18enne lo scorso anno, sono stati tra i migliori Under23 a livello mondiale, spartendosi successi di prestigio come Liegi U23, Giro del Belvedere, Palio del Recioto, Fléche Ardennaise, tappe a Giro e Tour U23, il primo, podio finale al Giro U23, successo finale al Giro della Valle d’Aosta e tappe alla Ronde d’Isard, il secondo. Il tutto facendosi notare anche tra i professionisti quando chiamati in causa.
Altri elementi molto interessanti in salita sono Enzo Paleni, classe 2002 a sua volta spesso protagonista in molte corse di spicco di categoria nonché valido elemento anche a cronometro, il nostro Lorenzo Germani, classe 2002 campione italiano U23 che ha saputo coniugare il grande lavoro per i compagni con alcuni buoni risultati in prima persona, e il neozelandese Reuben Thompson, classe 2001 che quest’anno ha chiuso nei primi cinque ben cinque delle sei corse a tappe affrontate, compresi Giro U23 e Giro della Valle d’Aosta, rispettivamente quinto e secondo.
Ad arricchire il comparto classiche e velocità arrivano invece Laurence Pithie, neozelandese classe 2002 che già dal 2021 ha saputo farsi trovare pronto anche al cospetto di professionisti come in occasione del successo alla Baltic Chain Tour o del terzo posto al Circuit de Wallonie, Paul Penhoet, già passato pro nel finale della scorsa stagione cominciando in leggero anticipo rispetto ai suoi compagni, e Samuel Watson, coriaceo britannico classe 2001 che quest’anno si è fatto valere trionfando alla Gand-Wevelgem di categoria, oltre che in una tappa del Tour d’Alsace e della Corsa della Pace, ma facendosi notare anche tra i professionisti con il quinto posto all’impegnativo Tro-Bro Léon e il secondo ai Campionati Nazionali, battuto solamente da un big come Mark Cavendish. Da non dimenticare un altro 2001, Lewis Askey, già professionista dallo scorso inverno e che in questo suo primo anno da prof ha sfiorato la vittoria alla Classic Loire Atlantique correndo con piglio interessante al Nord.
Organico Groupama – FDJ 2023
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